Nessuno ha il diritto
di privarci delle cose più normali:
l'appuntamento dal parrucchiere,
spostare dei libri,
aspettare tranquilli la sera.
Nessuno può dirottare la nostra vita
perché ha noia della sua,
perché non capisce
che la violenza non è solo uccidere,
ma spezzare il tenero gambo
dei nostri minuti.
Neppure noi abbiamo il diritto
di non capire la meraviglia
delle cose normali,
non c'è nessun bisogno
di vestire da capolavoro
ogni giornata.
Pensiamo al guadagno
di vedere un'alba,
al salario di cenare con i nostri cari
e al fatto di entrare nella notte
con il nostro corpo misterioso
che si lascia attraversare dai sogni.
Pensiamo al piacere
di camminare per le nostre strade,
di tornare a casa.
Non deve arrivare la sventura
per ricordarci la grazia
della piccola e infinita vicenda
di stare qui in un giorno qualsiasi.
*** Franco ARMINIO, 1960, poeta, scrittore, da Quest'anno poche rose in Ucraina, segnalato da Bertoni editore, 2022, in 'facebook, facebook, 23 dicembre 2021, qui
In Mixtura i contributi di Franco Arminio qui
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui
Nessun commento:
Posta un commento