Naval RAVIKANT
imprenditore statunitense
Ceo e co-fondatore di AngelList
da Sebastiano Zanolli, LinkedIn, 1 dicembre 2019, qui
Al di là della solita enfasi amerikana che rischia la stucchevolezza retorica (quella che parla di angeli e evangelisti per designare i nuovi venditori/promotori di business diventati la vera nuova religione), il messaggio, nel suo senso profondo, mi pare uno stimolo condivisibile.
La responsabilità è una qualità e un bene prezioso di cui dovremmo (ri)appropriarci: se vogliamo cercare di essere ciò che vogliamo essere.
Senza onnipotenza. Ma anche senza impotenza.
Soltanto recuperando un po' di quella potenza che pure 'abbiamo', ma non sempre ci riconosciamo di avere.
E, quindi, utilizziamo.
Perché, questo è certo, nessuno 'ci salva' se non siamo noi a salvarci.
E se anche qualcuno ci vuole salvare e prova a farlo con le migliori intenzioni, non sempre ci salva nel modo in cui a noi serve e nel rispetto pieno di noi: di ciò che siamo e vogliamo essere e dei nostri bisogni.
Anche chi ti vuole davvero bene non sempre ti fa del bene.
Qualche volta bisogna dirgli di smettere: ci ha già fatto male abbastanza.
Per riprendere un esempio dalla citazione: nessun insegnante riesce a lasciarci il segno di un sapere se noi non decidiamo di ap-prendere: cioè non 'ci alziamo e andiamo a prendere'.
Assumendoci la responsabilità, anche faticosa, di un 'moto a luogo'.
*** Massimo Ferrario, Responsabilità e potenza, devono essere cosa nostra, per Mixtura
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