Non amavo andare in chiesa, fatta eccezione per il giorno di Natale. Il canto natalizio "Die ist der Tag, den Gott gemacht" mi piaceva moltissimo; e poi, la sera, naturalmente, c'era l'albero di Natale.
Era questa l'unica festività cristiana che potevo celebrare con fervore; tutte le altre mi lasciavano indifferente.
Solo la vigilia del Capodanno aveva un po' dell'attrattiva del Natale, ma in definitiva stava al secondo posto, e anche l'Avvento aveva qualcosa che non andava d'accordo col vicino Natale, qualcosa che era in rapporto con la notte, il vento, le tempeste, l'oscurità della casa, e che insinuava il sospetto.
*** Carl Gustav JUNG, 1875-1961, medico e psicoanalista svizzero, fondatore della psicologia analitica, Ricordi, Sogni, Riflessioni, a cura di Aniela Jaffè, 1961, Bur Rizzoli
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