Elettra si guarda velocemente intorno per accertarsi che nessuno li stia ascoltando. Non c’è nessuno. Il loro angolo di libreria sembra essere stato insonorizzato e congelato nello spaziotempo.
«Lo so che è una roba assurda lasciarsi influenzare così dai libri, oltretutto da libri per ragazzi, libri d’avventura.» Di colpo ha abbassato la voce, che è più dolce, quasi nostalgica. «Ma i protagonisti di questi romanzi... boh, loro partono, affrontano il mondo, si gettano all’inseguimento di ciò in cui credono, da soli, intrepidi. E di solito ce la fanno. Ora. Sono solo libri, ripeto, lo so. Ma sono stati scritti proprio per questo, proprio per fare l’effetto che hanno fatto a me: per farci emozionare per l’audacia dei protagonisti ed esultare perché alla fine vincono; per piantare dentro i nostri cervelli pavidi di piccoli borghesi l’idea che, se ci slanciamo verso la nostra avventura, magari ce la possiamo fare anche noi, o come minimo non dovremmo vergognarci di averci provato.»
*** Alice BASSO, scrittrice, Un caso speciale per la ghostwriter, Garzanti, 2019.
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