È bello tornare
Togliersi le scarpe
Lavare via con l’acqua la polvere del lungo giorno
Toccare nuda le pareti nude della casa
Camminare come cieca tra i mobili, i libri, le lampade
come una cieca che possiede solo queste povere cose
Dovrei sistemare le porte, ridipingere il soffitto
smerigliare gli specchi dove mi smarrisco
dove guardo una che non può scappare da nessuna parte
perché la casa è una torre che nessuno conosce
Meglio così
Mi basta quello che ho
Mie sono le formiche assorte
il percorso brillante delle lumache
la rana appena nata nel bagno di mia figlia
e questo lungo blues per dire il tuo nome
come un trofeo.
*** Soledad ÁLVAREZ, 1950, scrittrice dominicana, A casa, da 'ilcantodellesirene', 28 aprile 2011, qui
https://de.wikipedia.org/wiki/Soledad_%C3%81lvarez
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui
Testo originale (qui)
Es bueno llegar
Quitarse los zapatos
Dejar en el agua el polvo del día largo
Tocar desnuda las paredes desnudas de la casa
Caminar como ciega entre muebles, libros, lámparas
como ciega que sólo tiene estas pobres cosas
Habría que arreglar puertas, pintar los techos
esmerilar espejos por donde anda mi extravío
donde miro a la que no puede escapar a ninguna parte
porque la casa es una torre que no conoce nadie
Mejor así
Me basta lo que tengo
Mías son las hormigas ensimismadas
el camino brillante de las babosas
la rana recién nacida en el baño de mi hija
y este blues largo para decir tu nombre
como un trofeo.
Nessun commento:
Posta un commento