martedì 13 marzo 2018

#VERSETTI SATIRICI / Matteo Renzi, romanziere (Alessandro Gilioli)

Ho perso di brutto ma non mi dimetto 
non posso pensare che il tempo è scaduto 
foss’anche per farvi soltanto un dispetto 
rimango al mio posto tenace e cocciuto 

Provengo da un borgo ch’è detto Rignano 
provincia tediosa, papà faccendiere 
sognavo New York, Parigi o Milano 
ma non conoscevo alcuno mestiere 

Di lingua ero svelto, furbetto e ciarliero 
così nei partiti trovai il mio futuro 
D’imberbi piddini fui poi il condottiero 
e il Giglio d’amici rullò il suo tamburo 

Per quasi tre anni durò quella festa 
Col Lotti, il Guerini e Meb la graziosa 
più qualche cappuccio a coprire la testa 
degli altri invitati, che cosa scherzosa! 

Ma mentre godevo di corte quei giochi 
la plebe distante vieppiù s’incazzava 
A dirmi “sparisci” non furono in pochi 
quel quattro dicembre furioso di bava 

E adesso, che sorte? Che lande mi cerco? 
Mi han fatto “ciaone” strillando di petto 
Se mollo mi copron la bici di sterco 
Ho perso di brutto ma non mi dimetto!

***Alessandro GILIOLI, giornalista e saggista, Matteo Renzi, romanziere, in La Spoon River della sinistra, 'L'Espresso', 12 marzo 2018, qui


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