se soffri, adopera il tuo dolore:
prendilo in mano, toccalo,
maneggialo come un mattone,
un martello, un chiodo,
una corda, una lama;
un utensile, insomma.
Se sei pazzo, come certamente sei,
usa la tua pazzia: i fantasmi
che affollano la tua strada
usali come piume per farne materassi;
o come lenzuoli pregiati
per notti d’amore;
o come bandiere di sterminati
reggimenti di bersaglieri.
*** Giorgio MANGANELLI, 1922-1990, giornalista, scrittore, traduttore, critico letterario, Scrivi, scrivi, da Poesie, Crocetti, 2006, segnalato in 'internopoesia', 28 maggio 2017, qui
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