collaborazioni, giochi
all’equivoco o alla confusione:
chiedimi che l’essere mi porti
sanguinando fino al suo sole.
Non chiedermi firme,
foto, crediti per un ignominioso
incremento di doppiezza: chiedimi
di essere come fratelli
col cuore aperto fino alla morte.
Non compiacere la mia vanità, cerca la mia forza,
che è anche la tua. Non chiedermi, con la tua
delicatezza, di tradirmi. Non fingere
di poter credere alla mia finzione.
Non facciamo un altro mondo di menzogne.
Facciamo un mondo di verità, di verità
da condividere come un pane terribile per tutti.
Questo sento che esige da me ogni giorno,
implacabilmente, la Rivoluzione.
*** Cintio VITIER, 1921-2009, romanziere, saggista e poeta cubano, Non chiedermi, 5 novembre 1967, traduzione di Nicola Licciardello, ‘Poesia’, n. 276, novembre 2012.
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