Con un’umanità che interpreta la propria esistenza come finalizzata ai divertimenti e all’evasione, l’edonismo regna sovrano trovando le sue manifestazioni più intense nella dimensione erotica regolarmente alimentata da migliaia di film, canzoni, romanzi, programmi tv e da qualunque altra cosa faccia spettacolo. Non mancano ovviamente filosofi e psicologi che incensano l’idolo dei nostri giorni sostenendo che l’amore è soltanto un fatto biologico, una questione chimica che impone un bisogno da soddisfare senza grandi ripercussioni morali, e che ciò che conta è saziare l’istinto. Si va così imponendo un modello di donna raffinata ma cinica, che fa dell’apparenza esteriore il centro della personalità, che vive del sogno della bellezza seducente e del fascino che sa suscitare. Parallelamente si diffonde un corrispettivo modello di uomo sempre più leggero, vano, fatuo, amante del lusso e dell’eleganza, obbligatoriamente simpatico. Donne e uomini il cui unico scopo è brillare negli occhi degli altri, senza la minima idea di custodire la propria luce interiore per brillare agli occhi della coscienza. Ovunque si aggirano innumerevoli aspiranti don Giovanni, anche in versione femminile, il tipo umano di cui Stendhal scriveva che «nel grande mercato della vita è un commerciante di mala fede che prende sempre e non paga mai».
Così oggi tutti dicono amore, ma i più intendono invaghimento. Agiscono sull’altro per sedurlo, e non sanno che l’amore al contrario esige che si agisca su di sé, preparando la propria persona in corpo e anima per generare la nobiltà richiesta dall’amore. Occorre curare il corpo nutrendolo in modo equilibrato e mantenendolo in forma, ma allo stesso modo occorre curare l’anima nutrendola in modo equilibrato e mantenendola in forma. Esiste un’igiene del corpo, ma in pari tempo esiste un’igiene dell’anima, che va a sua volta pulita con la medesima cura con cui ci facciamo la doccia, accarezzata con la medesima delicatezza con cui ci spalmiamo le creme, profumata con la medesima attenzione con cui ci spruzziamo i profumi, nutrita con il medesimo entusiasmo con cui addentiamo una pizza o una focaccia al formaggio. Solo così, attraverso questo prezioso lavoro interiore, si potrà esperire la grande ricchezza contenuta nella vita e realizzata nell’amore.
*** Vito MANCUSO, 1962, teologo, saggista, Io amo. Piccola filosofia dell'amore, Garzanti, 2014
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