Sai, nulla muterà nell’universo
Tutto rimarrà uguale
Se mai nessuno leggerà un tuo verso
Mi disse un giorno un tale
Un editore della mia città
Non ho preteso mai d’essere luna
Solitaria e distante
Che, se scompare, il mondo tutto imbruna
Ma stella sì, fra tante
Credo sia proprio questa la beltà
Essere quel puntino luminoso
A volte unica luce
Quando diventa il cielo tenebroso
Segnale che conduce
Ad un tempo sereno che verrà
Quando mi chiederai se è vero
Quando mi chiederai
dove si son nascoste le farfalle
che nei prati non vedi
ma volano nei libri che tu sfogli,
che cosa ti racconterò?
Come potrò spiegarti il nero
del petrolio sulla sabbia
e fra le dita dei tuoi piedini?
Come potrò spiegarti la fame,
l’arroganza e le guerre
che vedrai sullo schermo
fra le pubblicità di un latte
e di nuovi cioccolatini
e chiederai se è vero?
Quando mi chiederai se è vero
che uomini e bambini
e donne in fila indiana
diventarono fumo
e vorrai un perché, cosa dirò?
Riuscirò a raccontarti
che esiste un Padreterno
che ha programmato tutto
creando il Paradiso in alto
e giù l’Inferno?
*** Sara FERRAGLIA, 1955, Stella fra tante, in ‘Il giardino dei poeti’, 27 dicembre 2012, qui
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