mercoledì 4 marzo 2020

#BREVITER / Supereroi al tempo del Coronavirus (Will_ita)

WILL_ita
instagram, 2 febbraio 2020, qui

Supereroi nascosti. Scienziati, medici, ricercatori e infermieri. Poco pagati, spesso snobbati, in certi casi addirittura silenziati.
Sono le tre ricercatrici italiane, che dopo essere state tra le prime in Europa ad isolare il virus, hanno rifiutato l’invito di salire sul palco di Sanremo pur di non portar via tempo prezioso alla loro ricerca. Persone come Alessia, Annalisa, Arianna, Maciej e Gianguglielmo, dell’Ospedale Sacco di Milano, che sono riusciti a isolare il virus di 4 pazienti di Codogno.
Oppure i tremila medici e infermieri in Cina che nelle prime settimane hanno curato i pazienti senza avere adeguate protezioni. O quelli che hanno avuto le mascherine e le hanno indossate così tanto da ritrovarsi le piaghe sulla faccia.
Infine grazie a lui, Li Wenliang. Il medico che per primo ha scoperto il virus, ed è stato silenziato dal regime cinese. Era un oculista all’ospedale centrale di Wuhan. Un giorno visita una signora, poi un’altra. Si insospettisce: sette casi contagiati da una strana malattia. Da bravo medico inizia a mettere in guardia i colleghi. Qualche giorno dopo riceve la visita della polizia cinese, viene ammonito per aver «diffuso informazioni false su Internet», minacciato di tacere. Wenliang si ammala di quel virus che per primo aveva scoperto. Ricoverato nel suo ospedale, prima di morire riesce a fotografarsi e a postare la foto su internet. Un’ultima beffa alla censura. Si spegne il 7 febbraio, con una moglie incinta del secondo figlio e 33 anni di vita. Era solo un ragazzo. Il primo dei supereroi.

*** WILL_ita, qui

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