venerdì 22 novembre 2019

#SPILLI / Però le 'Sardine' non bastano (Massimo Ferrario)

Chi non ne può più del cupo e aggressivo cattivismo in cui siamo immersi da tempo non può che tirare un respiro liberatorio vedendo le piazze piene di giovani (e non solo) che chiedono di mettere finalmente da parte paura e odio: perché si possa tornare a 'con-vivere', in allegra e sana dialettica, anche dura, ma rispettando le diversità di tutti, senza più atteggiamenti (e comportamenti) di xenofobia e razzismo. 

Le 'sardine' sono il fenomeno socio-politico di questi giorni: una manifestazione che, da Bologna, si sta estendendo in tutta Italia, nelle città grandi e piccole, a macchia d'olio. 
Anzi, più che a macchia d'olio, a grandi ondate d'acqua: se restiamo alla metafora dei pesci inventata da tre ragazzi che, in una settimana, solo con il passaparola di facebook, sono finiti sulle prime pagine dei giornali, provocando una valanga che ha trasformato tante singole 'sardine' in una grande 'balena': non bianca, come quella storica, ma gioiosa e variopinta. 

Rallegriamoci. 
Ringraziamoli.
E facciamo il tifo perché non si tratti di un avvenimento passeggero. 
Invocando, laicamente, l'aiuto benevolo di cielo e destino.
Ma soprattutto coinvolgendoci attivamente: direttamente o indirettamente, perché quanta più Italia possibile sia percorsa da un banco unico di sardine.  

Tuttavia, perché l'evento non resti appunto un evento, volatile come vola via tutto oggi, occorre che l'emozione vada oltre: si solidifichi in un sentimento, diffuso e consistente, che unisca le piazze radicandosi stabilmente a livello generale, e, soprattutto, diventi politica. Anzi, come chiedono i promotori nel loro manifesto, diventi Politica.

Le onde hanno un 'difetto': vengono e vanno. 
E' la loro natura: raggiungono la battigia e tornano al mare. 
Noi abbiamo bisogno che la battigia, stavolta, trattenga la nuova acqua: per rifertilizzare in profondità un arenile esausto: inaridito, quasi desertificato. 

La Politica non si costruisce con un'emozione. 
E neppure con un sentimento. 
Emozione e sentimenti sono una pre-condizione. Indispensabile. Ma insufficiente.
Poi, occorrono Politici che sappiano fare Politica: gli uni e l'altra con le maiuscole.
Uomini e donne che abbiano visione, passione, 'anima'. E, soprattutto, capacità e competenza specifica, appunto 'politica'. E vantino un minimo di esperienza che sappia mettere insieme strategie, obiettivi, contenuti, interessi, bisogni, risposte. Partendo dalle persone e al servizio delle persone.

E ora una domanda e un'avvertenza. 
Ci sono all'orizzonte Politici 'freschi' e potenzialmente capaci, che rispondano a questi requisiti? 
Attori nuovi, fuori dai giochi e giochetti della politica affaristica e autoriferita, non corresponsabili di quel passato ripugnante che ha distrutto la Politica, alimentando qualunquismo, indifferenza, astensionismo, rancore? E processi di delega/scarico all'uomo (sedicente) forte?

L'avvertenza. 
Abbiamo visto come si finisce quando ci si improvvisa. 
Si parte sicuri, gridando onestà-onestà, convinti di cambiare il mondo, e si arriva all'unico traguardo di aver perso se stessi riducendosi miserevolmente come gli altri, avendo distrutto identità e passione ed essendosi fatti sedurre dalla lusinghe di quel potere che si diceva di voler combattere. 

Con buona pace di chi si lascia catturare dai facili entusiasmi, non saranno le 'sardine' a salvarci. 
Loro sono benvenute. Ma non bastano.
E rischiano di essere l'ultima illusione/delusione. 
Che apre autostrade a chi in questo momento, rosicando, ma neanche tanto impensierito, reagisce all'inaspettata contestazione di piazza invadendo i social con un'infinità di gattini con le sardine in bocca.

*** Massimo Ferrario, Però le 'Sardine' non bastano, per Mixtura


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