La volontà di interezza è inerente a ogni cosa, ma diventa consapevole solo nell'uomo.
Per questo l’uomo vive in tensione, e solo quando questa aspirazione è appagata il suo stato negativo di tensione viene spazzato via.
Questa tensione simboleggia l’infinito potenziale e al tempo stesso le infinite possibilità dell’uomo.
L’uomo non è ciò che potrebbe essere, e finché non sarà ciò che può essere non potrà mai sentirsi a suo agio.
Questo dis/agio è l’uomo, e la salute è nell’interezza.
Il fatto che il linguaggio abbia un’unica radice per le parole whole, holy e to heal (interezza, sacro, guarire), nasconde una verità profonda: colui che è intero è anche guarito, ed essere guariti significa essere interi.
Questa interezza si può conseguire solo diventando totalmente coscienti di se stessi.
Si deve penetrare l’oscurità dell’inconscio e trasformarla in luce.
E la meditazione è il metodo.
*** OSHO, 1931-1990, mistico e guru spirituale indiano, Una tazza di tè, Edizioni Libreria Romana, 1992, in 'osho.com/it', qui
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