Lo so, era un simbolo. Fa parte delle cose che ci sono familiari sin da bambini. Però certi post disperati mi sembrano fuori luogo. Bruciò, con vero danno irreparabile per l'umanità, la biblioteca d'Alessandria. Sono andate in fumo Mosca e Londra. Le guerre hanno consumato capolavori. Ogni cosa umana è caduca per sua natura. Ha un inizio e una fine. Una grande amarezza ovvio, un grande dispiacere ovvio, ma il dolore straziante dovremmo conservarlo per quando serve davvero.
*** Raffaele MANGANO, scrittore, facebook, 15 aprile 2019, qui
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Pur nel rammarico per un'opera mirabile che va in fiamme, continuo a leggere frasi enfatiche e catastrofiste, tipo che l'incendio al tetto di Notre Dame sarebbe "un colpo simbolico al cuore dell'Europa".
Ai millenaristi della capriata evidenzierei che la struttura portante della cattedrale - parole dei pompieri e del ministro preposto, che per fortuna loro non è Toninelli - è integra e Macron ha detto che il tetto sarà ricostruito. Inoltre tutte le opere e le reliquie sono state messe in salvo e non c'è stata alcuna vittima.
Se penso che solo tra gennaio e marzo nell'indifferenza europea nel Mediterraneo sono morte 274 persone per mancanza di corridoi umanitari e per la criminalizzazione delle navi civili di soccorso, mi viene da dire che "il colpo al cuore dell'Europa" forse lo stiamo guardando dal lato sbagliato.
*** Michela MURGIA, scrittrice, facebook, 16 aprile 2019, qui
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Osservare il dolore dell’Europa e del mondo intero per le fiamme di Notre Dame ha dato conforto per la tragedia. Il dolore per l’incendio ha fatto sentire appartenenza alla storia europea, ma con Notre Dame a bruciare non è stata l'Europa. L’Europa è in fiamme? No. Credo piuttosto che l'Europa sia annegata nel Mediterraneo insieme alle centinaia di migliaia di migranti che in questi decenni sono morti senza che nemmeno ci sia giunta notizia della loro fine. L’Europa è terra di Diritto, la sua cattedrale più imponente e più preziosa è il Diritto e si sta inabissando da molto tempo. Gli 800mila esseri umani imprigionati e resi schiavi in Libia, e ora in grave, gravissimo pericolo più che nei mesi scorsi, sono il fallimento di un'idea e di un progetto, quello europeo, che va nella stessa disumana direzione di chi dice di volerla abbattere perché debole nel trattare la questione migranti. L'Europa sta affondando e, mentre ci affanniamo a sperare che una cattedrale venga ricostruita, ignoriamo le centinaia di migliaia di vite che in questo momento, anche per causa nostra, stanno vivendo l'inferno. Ha ragione Michela Murgia: il colpo al cuore dell'Europa lo stiamo guardando dal lato sbagliato.
*** Roberto SAVIANO, scrittore, facebook, 16 aprile 2019, qui
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