Che cos'è il razzismo?
Il razzismo, per esempio, può essere quando sei su un Frecciarossa, e seduta di fianco a te c'è una garbata signora italiana sui sessanta, vestita di tutto punto e con un'adorabile giacchetta fucsia, gli occhi perennemente affondati nello smartphone e il resto del tempo passato a parlare al telefono, a voce sostenuta, mentre seduti una fila di sedili più in là ci sono tre giovani uomini pakistani, o comunque di etnia indiana, vestiti più casual, che parlano sottovoce, ogni tanto ridono, uno dei tre sonnecchia con la testa appoggiata al finestrino. E a un certo punto la garbata signora si alza, ti dice: "Scusi signore", tu le dici: "Sì?", lei ti dice: "Potrebbe darmi un'occhiata alla borsa e alla valigia, per piacere? Perché dovrei andare alla toilette e vorrei evitare di portarmi tutto", e tu le dici: "Si figuri, non c'è problema", e la garbata signora aggiunge, solo a quel punto: "Sa, è che non mi fido di quelli lì", e indica i tre giovani uomini alzando di poco la punta del mento nella loro direzione, e tu ti accorgi che loro hanno capito, e li vedi che fanno però finta di niente, forse per non scatenare discussioni in cui rischierebbero pure, di questi tempi, di avere la peggio. Il razzismo è nel fatto che la garbata signora abbia pensato in automatico che, mentre era in bagno, i tre giovani uomini avrebbero potuto frugarle nella borsa mentre tu, che la sua borsa l'hai nel sedile di fianco al tuo e ti basterebbe allungare una mano, invece no. Il razzismo è anche nel fatto che tu sei un "signore", e loro invece "quelli lì", solo perché hanno la pelle di una sfumatura diversa e parlano una lingua che non conosci e forse, chissà, pure perché ridono, perché si sa che chi ride nasconde spesso cattive intenzioni.
E come si combatte il razzismo?
Si può fare, per esempio, non cedendo alla facile tentazione di dire alla garbata signora: "Guardi, per me può pure tenersela fino all'arrivo", e attendere invece il suo ritorno dalla toilette, poi farla sedere, poi sorriderle, poi alzarsi, poi andare dai tre giovani uomini pakistani e dir loro: "Scusate signori, potreste darmi un'occhiata allo zaino mentre vado in bagno, per piacere?", e di fronte alla loro sorpresa aggiungere, solo a quel punto: "Sapete, è che non mi fido di quella lì", mentre indichi la signora alzando di poco la punta del mento nella sua direzione, e vederli ridere piano, e gustarsi la faccia della signora, e infine andare in bagno a pisciare tranquilli, anche se non ti scappa, perché a volte può bastare una singola goccia a fare la differenza tra sentirci a posto con l'Universo, oppure no.
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