ora sibila il vento
La panchina tranquilla
Un tappeto di viole
L'erba verde che brilla
per i baci del sole
Pratoline nascoste
dalla siepe di bosso
han rivolto le teste
oltre l'orlo del fosso
a cercare il calore
di quel raggio di sole
che ha forato le nubi
Ma qui dietro nei tubi
malta di calcestruzzo
per il prossimo muro
Dal canale uno spruzzo
Poi un guizzo sicuro
di una nutria o di un ratto
Tra le gru e il cemento
che hanno dato lo sfratto
anche ai prati e al vento
*** Sara FERRAGLIA, poeta, Primavera e cemento, facebook, 24 marzo 2019, qui
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