Lui respira sempre più a fatica.
Lei è seduta a bordo del letto: lo guarda e gli tiene il polso.
Lui cerca di parlare.
Lei lo zittisce, ponendogli un dito sulla bocca.
«Zitto. Non affaticarti».
Lui insiste.
Fa capire che vuole assolutamente dirle qualcosa.
E con un gesto lento e stanco le chiede di avvicinarsi.
La voce è flebile.
Lei si china per ascoltare.
«Cara, non posso andarmene prima di averti confessato una cosa. Devo assolutamente dirti che ti ho tradito. Più volte. Ma soprattutto, la cosa che non mi perdono, è di averlo fatto con la tua migliore amica. E...».
Lui sembra non farcela a proseguire.
Passa qualche secondo.
Lei attende: impassibile, fissandolo.
Lui fa un ultimo sforzo.
«E perfino con tua sorella.»
Lei mostra un sorriso gelido all'angolo della bocca.
«Lo so, caro. L'ho appreso una settimana fa.»
Lui sgrana gli occhi.
Riesce a sospirare:
«Lo sapevi?».
«Sì».
Lui, con le deboli forze che gli restano, muove la testa sul cuscino, da una parte all'altra, come per non darsi pace.
Mormora:
«E non mi hai detto nulla?».
Lei continua a fissarlo: il sorriso ormai bloccato all'angolo della bocca.
«Non sapevo che fare».
Gli passa una mano sulla guancia, come fosse una carezza.
Commenta:
«Non pensarci. Quel che è stato è stato».
Lui sente gli occhi inumidirsi: come ha fatto a tradire una donna così?
Lei pare indulgere a un moto di compassione.
«Vedrai che tutto passa».
Lui sembra tranquillizzato: riconoscente.
Lei insiste.
«Ecco, ora ti vedo rilassato. E' il modo migliore: dicono che così il veleno agisca prima».
*** Massimo Ferrario, Lui, lei, la confessione, per Mixtura - Riscrittura di una storiella diffusa in internet
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