domenica 15 aprile 2018

#SGUARDI POIETICI / Vecchiaia (Erich Fried)

Alla fine forse
saluterò di nuovo gentilmente
come da bambino
quando ero solo:
“buongiorno, signor fiore”
“buonasera, signor albero”
inchinandomi
e toccandoli con la mano
li ringrazierò
per avermi concesso il loro tempo.

Solo che mi rispondano
dicendomi anche loro “buongiorno”
e “buonasera”
non lo crederò più

O forse si?
E' di questo che ho paura.

*** Erich FRIED, 1921-1988, poeta austriaco, Vecchiaia, traduzione di Andrea Casalegno, da E’ quel che è, 1983, Einaudi, Torino, 1988.
https://it.wikipedia.org/wiki/Erich_Fried


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Testo originale (Alter)
Zuletzt werde ich vielleicht
wie als Kind
wenn ich allein war
wieder freundlich grüßen:
„Guten Morgen, Fräulein Blume“
„Guten Abend, Herr Baum“
und mich verbeugen
und sie mit der Hand berühren
und mich bedanken
daß sie mir ihre Zeit gegönnt haben.

Nur daß sie mir antworten
und auch „Guten Morgen“
und „Guten Abend“ sagen
werde ich dann
nicht mehr glauben.

Oder vielleicht doch?
Davor habe ich Angst.

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