sabato 5 agosto 2023

#FAVOLE & RACCONTI / La medicina e la suocera (Massimo Ferrario)

Capelli d’Aurora, esasperata, andò dallo stregone, da tutti chiamato Vecchio Spirito degli Avi.

“Non ne posso più, Stregone. Mia suocera mi odia: dice che le ho portato via il figlio, che sono falsa, che non lo amo: mi tormenta in continuazione, non le va mai bene ciò che faccio, non so cucinare, non so accudire la tenda, sono egoista. Insomma, per lei sono il peggio del peggio tra le donne. Dammi una ‘medicina cattiva’: ormai è anziana, in fondo la sua vita l’ha vissuta, ti chiedo solo di farla morire dolcemente, in modo che non se ne accorga e non abbia a soffrire. Sarebbe una liberazione, per me: altrimenti dovrò lasciare mio marito, che pure amo e con cui voglio avere dei figli.”

Vecchio Spirito degli Avi non dedicò neppure un minuto per cercare di dissuadere la donna: rovistò nella tenda, tra i barattoli innumerevoli disseminati ovunque.
“Ecco, ragazza: prendi questo flacone. Ogni mattina, a colazione, versi nella tazza di latte di tua suocera un cucchiaio di questo liquido. E’ insapore: non se ne accorgerà. Poi, però, e questa è la cosa più importante, devi praticarle un massaggio: lungo e dolce, a tutto il corpo. La fronte, la nuca. E poi le braccia, le gambe, i piedi, la schiena. Per almeno un’ora. E intanto parlale.”
“Le parlo?”
“Sì. Le racconti ciò che vuoi. Le parli di quello che stai facendo. Dei tuoi sogni, dei desideri. Di quando eri piccola. Del tuo amore per tuo marito… Dovrai attendere almeno tre mesi. Poi sarà quel che sarà. Però mi raccomando: non solo la medicina, anche e soprattutto il massaggio e il racconto.”

Capelli d’Aurora non era proprio convinta: il massaggio al corpo, il racconto? Sperava soprattutto nella medicina. Ma, per tre mesi, eseguì scrupolosamente, ogni giorno, quanto indicato dallo stregone: tutti lo stimavano e i suoi consigli ottenevano sempre gli effetti desiderati.

Al secondo mese della terapia prescritta da Antico Spirito degli Avi, si produsse un mutamento incredibile. I cuori di suocera e nuora smisero di battere uno contro l’altro: la suocera capiva la nuora e la nuora provava compassione per la suocera. Le due donne si conobbero. Anche la suocera fu invogliata a raccontare: la sua storia, i suoi momenti felici e infelici, le disgrazie, le sofferenze, l’amore per il marito e per i figli, la fatica di essere madre e moglie. Il massaggio faceva bene al corpo, ma anche e soprattutto alle anime: la giovane e la vecchia divennero amiche. Entrambe si apprezzarono e facevano a gara per mostrarsi reciprocamente generose.

Scoccò il terzo mese. La suocera, una notte, chiamò la nuora e gli confidò che sentiva vicina la morte: la ringraziava per tutto ciò che aveva fatto e le chiedeva perdono per il male che le aveva procurato, prima dei massaggi che avevano inaugurato la nuova relazione.

Capelli d’Aurora si precipitò dallo stregone.
“Ti supplico, Stregone, ho sbagliato, oh quanto ho sbagliato! Dammi subito un nuova medicina: una ‘medicina buona’, che tenga in vita mia suocera e combatta la ‘medicina cattiva’ che ti chiesi tre mesi fa. Ora noi donne ci vogliamo bene. Non voglio che muoia.”

Lo Stregone sorrise.
“E’ stato quel che doveva essere, Capelli d’Aurora. La malattia di tua suocera sono i tanti anni che ha: nessuno è eterno e lo Spirito ora chiama lei come domani chiamerà tutti noi. Il farmaco che ti diedi è semplice acqua di ruscello d’alta montagna: del tutto ininfluente. La terapia che ti ho prescritto, invece, il messaggio e il racconto, è stato l’antidoto al veleno che tu e tua suocera covavate dentro di voi. Con il massaggio tu l’hai toccata e lei si è lasciata toccare. Con le parole vi siete guardate negli occhi. Con messaggio e parole avete dedicato tempo ai voi stesse. Così l’odio ha ceduto. E’ una ricetta semplice. Ma forse per questo viene poco seguita. Ora ti resta l’ultimo compito con cui dimostrare a tua suocera il tuo nuovo affetto sincero: accompagnarla all’ultimo passo. Non c’è miglior finale per la relazione che avete avuto. E anche grazie a ciò che hai imparato, so che avrai buona vita per il futuro.”

*** Massimo FERRARIO, La medicina e la suocera, per ‘Mixtura’ – Libera riscrittura creativa di un breve racconto di autore ignoto di ispirazione zen



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