La domanda era di quelle salottiere: quando si cerca un argomento, più o meno futile, per accendere la conversazione tra sconosciuti che si cerca di conoscere.
Nell’altra camera giocavano i bambini delle quattro coppie che stavano per sedersi a cena: i figli, in armonia perfetta, erano tutti intenti a costruire i binari del trenino elettrico. Ci avrebbero passato felicemente la serata.
Chiese un ospite: “Secondo voi, in caso di un improvviso disastro, qual è la prima cosa che la gente mette in salvo?”.
Due risposte arrivarono subito. “Il libretto degli assegni!” rispose il manager della multinazionale. “Gli oggetti preziosi!” suggerì la moglie del grande avvocato.
Poi, dopo qualche secondo, una madre si ricordò: “I figli!”.
“Sì, i figli”, ripeterono tutti con partecipazione. E aggiunsero subito, quasi a voler far dimenticare le precedenti risposte: “I figli sono la cosa più preziosa. Come si farebbe a non pensarci?”.
Stava per arrivare l’ora di cena.
Un’esplosione fece saltare tutti sulle poltrone e una lunga scia di fumo uscì dalla cucina.
Le quattro coppie si alzarono all’unisono, spaventatissime, precipitandosi fuori in giardino: nella fuga avevano rovesciato le bottiglie e i bicchieri sul tavolino.
Tutti avevano pensato a un terremoto, a un attentato al palazzo, a una bomba.
Ma era semplicemente saltata, in cucina, la pentola a pressione: la valvola non aveva funzionato, una cosa rarissima, eppure era accaduto.
I figli continuavano a giocare in cameretta.
Nessuno si era ricordato di loro.
*** Massimo Ferrario, Amore filiale, per ‘Mixtura’ – Libera riscrittura di un breve racconto di autore ignoto.
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