Se pensi che io ti dica sempre
quello che pensi,
e perché non c’è niente
che io ami come quello che pensi.
E sono io, ogni volta,
che imparo a pensare.
Se pensi che io voglia esser re,
io sogno in realtà solo di servirti,
e l’unica cosa regale che vorrei fare
è mostrare al mondo la tua bellezza.
Se pensi che io ti schiacci,
aiutami a diventare leggero,
per amare ancor di più
la tua leggerezza.
Se pensi che non vincerò mai il mio carattere,
è perché non avevo mai conosciuto
un amore che mi costringesse a farlo.
Se pensi che io non ti ascolti,
parla più piano
e saprò ascoltarti meglio.
E se pensi di averci provato e riprovato,
riprovaci ancora, e poi ancora e ancora,
perché questa ricerca
è il cuore dell’esistenza e del vero amore.
Se pensi che sia irruento e prepotente,
tu mi stai insegnando
la virtù della calma e della tenerezza.
E se pensi che sia ostinato
è perché sono stato conquistato dall’amore.
È lui ad impormelo,
ed è lui ad aspettare,
paziente, ma felice.
Io ti offro tutta la mia anima, gazzella,
e la fragilità del mio fisico.
Ti offro la mia lotta quotidiana
con il Padreterno, che mi ama,
e al quale forse credi anche tu.
Ti offro la mia paura
degli ospedali
della solitudine,
della meschinità
e dei tradimenti.
Ti offro il dolore che mi colpisce
ogni volta che un mio caro mi lascia:
è la mia paura più grande,
e mi ha inseguito sin da bambino.
Ti offro il mio pianto, gazzella,
le mie sconfitte,
le insicurezze che nascondo
dietro il mio piglio arrogante.
Ti offro il mio egoismo,
la mia frenesia,
la mia rabbia,
il senso di fallacia
che arriva con ogni risultato.
Sono queste le cose che ti offro,
perché mi hanno reso più uomo:
tu saprai come accarezzarle
e saprai apprezzarne la verità.
No, gazzella,
io non ti offro il successo,
la mondanità,
i progetti,
la tranquillità.
Io ti offro tutte le mie debolezze,
gazzella mia,
perché so che nelle tue mani
diventeranno
forza,
vita,
amore.
*** Antonio MONDA, 1962, scrittore, Alla mia gazzella, perché ritorni, 'la Repubblica', 1 ottobre 2021, qui
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