Il saggio sa accogliere quel tanto di
imperfezione
che serve a comporre
il cerchio irregolare della
perfezione.
Perché non rifiuta l'ossimoro:
sa che è vita.
Per chi la saggezza né sa cosa sia
né la cerca
la perfezione non può che essere
perfetta
e l’imperfezione non può che essere
imperfetta.
Ci domina il drastico e rassicurante semplicismo
di un aut-aut
e rifuggiamo la complessa vitalità
di un et-et:
che è unico fondamento dell’essere.
E fa essere l’essere quel che
è.
*** Massimo Ferrario, Il cerchio irregolare della perfezione, ‘Mixtura’, 15 dicembre 2021, rielaborazione di un Pin del 10 aprile 2021
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