Oramai siamo giunti a questo, che non sappiamo più cosa è Destra e cosa è Sinistra, e cosa vogliamo e dove andiamo. Ubbidiamo a impressioni reale momentanee, e secondo il vento oggi leviamo a cielo quelle idee che calpestammo ieri, sicché gli uomini anche più reputati si astengono da dichiarazioni troppo assolute e si riserbano sempre un mezzo termine per patteggiare col dimani.
Molti attribuiscono ciò a difetto di fibra. In un paese sfibrato chi ha fibra è un uomo perduto, o come si dice, compromesso, e si cercano uomini conciliativi; questo è il termine. Se si sapesse dove andare, manco male; perché un paese infine bisogna governarlo secondo la sua temperatura.
Ma il difetto di fibra è un fenomeno esso medesimo che ha bisogno di una spiegazione. Siamo noi un popolo degenerato e decaduto? Non credo. Esempi mille di coraggio, e di abnegazione proverebbero il contrario. Perché mança la fibra?
Manca la fibra perché manca la fede. E mança la fede perché manca la coltura.
E' inutile farci illusioni. La fibra e la fede sono due cose che non si possono avere a volontà. Quando non c'è, non c'è. A nessuno possiamo dire: - Credi e osa.
Non è che manchi la fede nella patria e nella libertà. Anzi, noi ci vantiamo di aver fede anche nella religione e anche nella umanità. Ma questa fede astratta non basta.
Oggi che si tratta di costruire la patria e la libertà, non basta più gridare: - Viva! e Abbasso! - Ci vuol altro.
Ci vuole la coltura. Oggi la fede non può nascere che da un complesso di idee non importate, e ripetute a modo di pappagallo, ma acquistate col sudore della fronte e divenute patrimonio nazionale.
Un paese non è colto perché ci siano molti uomini colti. Ci vuole la irradiazione della coltura in tutti gli strati, o almeno negli strati più elevati. Perché la politica sia possibile, ci vuole almeno una classe politica che abbia fede in certe idee, e le sostenga virilmente e se ne faccia propagatrice.
Senza questa base, la politica si fa nel vuoto e rimane senza eco e si corrompe subito.
*** Francesco DE SANCTIS, 1817-1883, scrittore, critico letterario, politico, Ministro della Pubblica Istruzione e filosofo italiano, La democrazia ideale e reale, a cura di Gennaro Maria Barbuto, Alfredo Guida Editore, 1998
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