se comincia a irrigidirsi il suo sorriso.
È lei a dirmelo: mi manca la pioggia,
il sole sui monti o tra le nuvole
e il vento che nasce senza posa nei boschi
tutto profumi e essenze, latte e musica.
Come fosse cervo assetato, la guido
al fluente, luminoso seno dell’eternità,
rinnova il sangue-luce dentro di lei e torna
di nuovo alla vita;
nel suo sorriso
un fresco accento di immortalità.
*** Nikifòros VRETTÀKOS, 1911-1991, poeta greco, Sortita, da Girasole vespertino, 1976, traduzione di Gilda Tentorio, in 'ilcantodelle sirene', 28 novembre 2019, qui
http://www.treccani.it/enciclopedia/nikiforos-vrettakos/
In Mixtura i contributi di Nikifòros Vrettàkos qui
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui
Nessun commento:
Posta un commento