Lo scarto tra ciò che si vuole intendere quando si parla e ciò che viene inteso da chi ascolta è qualcosa cui non si è mai preparati. Se sei del mestiere, impari con l’esperienza che è meglio non parlare mai e, nel caso, esprimersi per frasi semplici – soggetto, predicato, complemento oggetto – usando parole povere, riducendo al minimo lo spazio di interpretazione. Camilla credeva ancora che le cose dette avessero un unico senso, quello che intende chi le pronuncia. Come se non ci fosse un pensiero, un’intenzione – e a volte una precisa volontà di distorcere – anche in chi ascolta. Follia.
*** Giovanni FLORIS, 1967, giornalista, saggista, scrittore, conduttore tv, L'invisibile, Rizzoli, 2019
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