C'è una cosa - di una gravità inaudita - che in pochi hanno notato e che la quasi totalità dell'informazione sta ignorando bellamente. Nei giorni scorsi il ministro degli Interni ha chiesto l'arresto di alcuni parlamentari dell'opposizione. La loro colpa? Essere saliti a bordo della Sea Watch con il capitano Carola Rackete per agevolare lo sbarco di 42 persone.
Ora, Salvini non dispone del potere di far arrestare nessuno, ma il punto è un altro: le dittature - di destra e di sinistra - arrestano i parlamentari; le democrazie no. E il fatto che un ministro degli Interni, estimatore di un personaggio equivoco come Putin, possa anche solo pensare di mettere in prigione gli oppositori politici dovrebbe far scattare l'allarme rosso. La libertà non è una conquista che dura per sempre, la libertà va nutrita ogni giorno con il pensiero e le azioni, la libertà va difesa, se necessario anche con la spada. Chi rimane lucido dentro questa travolgente deriva culturale - dove la bava alla bocca impedisce di ragionare - non può essere neutrale.
Siamo tutti chiamati alla prova decisiva della responsabilità. Erich Fromm, un giorno, ha scritto: "La libertà ci obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni comportano rischi". Illustri italiani, benché i loro nomi siano in buona parte sconosciuti, lottarono per regalarci la libertà. In molti morirono. Tocca a noi mostrare che quel sacrificio non fu vano. Adesso.
*** Ersy MATTIONI, giornalista, facebook, 1 luglio 2019, qui
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