martedì 30 luglio 2019

#MOSQUITO / Non giocare per fare il gioco dell'altro (Massimo Giannini)

Conosciamo già l'obiezione, che arriva dai cultori di un Pensiero Debole purtroppo assai radicato anche a sinistra: continuate così, a evocare lo spettro del Ventennio, a inseguire i fantasmi di Moscopoli, a difendere Carola Rackete e le Ong, e ora anche a criticare le forze dell'ordine per un lurido criminale ammanettato e bendato, e farete solo il gioco di Salvini, perché tanto la gente sta con lui.

Bisogna dire con forza, una volta per tutte, che questa sta diventando una trappola nichilista. Il Paese è confuso e frammentato. Nonostante l'obiettiva egemonia elettorale/culturale dell'ultradestra, ci sono milioni di cittadini che si rifiutano di portare il cervello all'ammasso. E in ogni caso, se per "non fare il suo gioco" rinunci a giocare, poi la partita finisce: il Capitano leghista vince comunque, e tu assisti alla disfatta in tribuna. Magari mangiando un'altra razione di popcorn. È una bella soddisfazione, per chi spera in un'alternativa ed è ancora convinto che un'altra Italia è possibile.

*** Massimo GIANNINI, giornalista, Onore alla vittima e al Diritto, 'la Repubblica', 29 luglio 2019, qui


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