sabato 12 gennaio 2019

#SENZA_TAGLI / Che c'è di strano? (Selvaggia Lucarelli)

Qualche giorno prima di Natale Leon non è andato a scuola e la mattina è uscito con me e Lorenzo in zona Marghera, a Milano. 
Quando siamo arrivati all'altezza di Mondadori Store vedo un tizio - adulto - che lo saluta con entusiasmo. Alza il braccio sorridendo, gli dice "Ehi amico!". Io non so chi sia il tizio. Leon gli sorride con una familiarità poco praticata nella sua fase adolescenziale. Il tizio, di colore, è seduto per terra, ha una coperta addosso, un piattino per l'elemosina. E' giovane. E' allegro. Leon gli stringe la mano, si dicono come stai, bene, anche io bene, grazie. 
Poi Leon mi chiede se ho qualcosa da dargli, io gli do qualcosa. Si salutano dandosi il cinque. Ciao amico, ciao amico.

Andando via gli chiedo basita come si conoscano.
Leon sembra sorpreso dalla mia domanda.
Mi dice che ogni tanto fa quella strada tornando verso casa con un amico, che lo incontrano sempre, gli regalano spesso qualcosa e allora ormai parlano e sono diventati amici.
"Che c'è di strano?", mi chiede.

Di strano non c'era niente in effetti.
So però che un po' dopo, mentre mangiavamo tutti insieme, il futuro di mio figlio e il suo posto nel mondo mi preoccupavano un po' di meno.

*** Selvaggia LUCARELLI, giornalista e scrittrice, facebook, 10 gennaio 2019, qui


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