I numeri non sono tutto: in politica come altrove.
L'ho sempre creduto e continuo a crederlo.
Però qualcosa sono. E qualcosa dicono.
Ecco allora delle semplici cifre, che ognuno può ricavare da sé consultando 'wikipedia' (per le elezioni politiche del 2008 e 2013) o il 'Corriere della Sera' (per le elezioni del 2018).
I voti di PD in 10 anni (due elezioni politiche):
2008: 12.095.000 (qui)
2013: 8.645.000 (qui)
2018: 6.135.000 (qui)
Dunque, il PD perde:
* 2 milioni 500 mila voti rispetto al 2013 (periodo da Bersani a Renzi) (qui)
* 6 milioni di voti rispetto al 2008 (periodo da Veltroni a Renzi) (qui)
I voti di FI/ PdL in 10 anni (due elezioni politiche)
2008: 13.629.000 (Pdl) (qui)
2013: 7.332.000 (Pdl) (qui)
2018: 4.590.000 (FI) (qui)
Dunque, FI/Pdl perde:
* 2 milioni 700 mila voti rispetto al 2013
* 9 milioni di voti rispetto al 2008
Sono pochi numeri secchi.
Li dedico a:
* Pier Luigi Bersani: rimasto nel PD fino a febbraio 2017, in convivenza per almeno 4 anni con Renzi quando questi fu eletto prima segretario del PD e poi nominato Presidente del Consiglio (oggi tra i protagonisti della lista LeU, che ha raggranellato poco più di 1 milione di voti, conquistando l'entrata in Parlamento di un soffio, con qualche decimale sopra la soglia del 3%)
* Matteo Renzi: tuttora segretario del PD (annunciato prossimo dimissionario, ma per ora non dimessosi)
* Silvio Berlusconi: da sempre proprietario e dominus indiscusso di FI/PdL/FI (dato ogni volta per risorgente/risorto e riverito come grande stratega/vincente della politica italiana).
*** M. Ferrario, PD e FI, voti persi in dieci anni (2008-2018), per Mixtura
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