domenica 6 novembre 2016

#SPILLI / Referendum e trucchetti, a proposito di vergognarsi (M. Ferrario)

«Ci dicono di vergognarci per Verdini e Alfano con noi nel Sì. Ma loro stanno con Casa Pound e Brunetta». 
(Matteo RENZI, intervento alla Leopolda, 4 novembre 2016, 'la Repubblica', 5 novembre 2016).

Mi permetto di rilevare una dimenticanza: il No sta anche con Anpi e Cgil. 
Ma non è questo il punto importante. 

Quel che conta, invece, è la (miserevole) osservazione di Renzi: peraltro già sentita da una sua ministra. 
L'osservazione-battuta, infatti, o manca di logica, capace di analizzare e capire i dati di realtà, oppure è frutto di consapevole malafede. 

Poiché in genere preferisco gli 'et-et' agli 'aut-aut' e poiché credo di conoscere certi comportamenti di 'politichetta' attuale, propenderei per dire che l'uscita del cosiddetto premier somma superficialità a disonestà intellettuale. 
Infatti - da sempre, dappertutto - chi vota contro può trovarsi dentro un'aggregazione casuale di oppositori, tenuti insieme soltanto dal filo di una comune scelta contraria alle decisioni della maggioranza. 

In passato, ad esempio, in Italia, comunisti e fascisti, in Parlamento, hanno quasi sempre condiviso lo stesso voto contrario rispetto all'allora Dc e soci, senza necessariamente condividere, tra loro, le stesse ragioni e mantenendo, tra loro, anni luce di distanza in termini di visione e ideali. 
Nessuno ha mai seriamente sostenuto che comunisti e fascisti fossero alleati. Perché condividere un voto non equivale, ovviamente, a stringere un'alleanza: di pensiero, valori, obiettivi, programmi. 

Invece, Renzi, Verdini e Alfano 'sono' un'alleanza. E i primi due addirittura, insieme con 'madre' Maria Elena Boschi, sono 'padri' (per ora solo eventuali e potenziali) della nuova Costituzione, avendo scritto insieme il testo della riforma sottoposta a referendum. 

Confondere le cose (una aggregazione casuale con una alleanza consapevole) è un trucchetto per anime candide: messo in piedi da anime meno candide.

Io voterò No. A testa alta. 
Dunque senza neppure un'ombra di imbarazzo e men che meno di vergogna.

*** Massimo Ferrario, Referendum e trucchetti, a proposito di vergognarsi, 'facebook', 5 novembre 2016, qui

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