Con l'intervento della Cei, dell'Osservatore Romano e della stessa direzione di Radio Maria, le istituzioni della Chiesa hanno chiuso il caso di padre Cavalcoli: il tizio che ha detto, in diretta, che i terremoti del centro Italia sono il castigo divino per punirci della legge sulle unioni civili.
Siamo tutti contenti, dunque.
Peccato che, secondo i libri su cui fonda la Chiesa, parecchie ragioni padre Cavalcoli ce l'ha.
Intendo dire: tutta la Bibbia è innervata dal principio su cui si appoggia padre Cavalcoli, cioè castighi di Dio per peccati degli uomini. «Il Creatore si esaspera contro gli ingiusti per punirli», «fuoco, grandine, fame e peste, tutte queste cose sono state create per il castigo», «le loro prevaricazioni si sono moltiplicate e rinforzate le loro perversioni, ecco che io farò venire sopra di voi una gente robusta e divorerà i tuoi figli e le tue figlie»; «se osserverai ed eseguirai i comandamenti il Signore allontanerà da te ogni malattia e le infermità terribili dell’Egitto, non le manderà a te ma a tutti i tuoi nemici», «ogni volta che invece del loro Dio ne adoravano un altro furono lasciati alla preda, alla spada, all’obbrobrio» eccetera eccetera.
Insomma, con il massimo rispetto: dato che Dio punisce i peccati anche con le catastrofi (lo dice la Bibbia) e dato che la pratica omosessuale è un grave peccato (lo dice il "Catechismo della Chiesa", punto 2396) non vedo dove il ragionamento di padre Cavalcoli sia infondato.
Insomma, sempre con il massimo rispetto per i credenti e pure per questo papa così umano e sociale: forse il problema di fondo non è padre Cavalcoli, ma il Libro e il Catechismo della Chiesa.
Padre Cavalcoli non fa che trarne le coerenti conseguenze - e dev'essere per una vaga coscienza dell'orrore di queste coerenti conseguenze che imbarazza tanto i suoi vertici.
*** Alessandro GILIOLI, giornalista e saggista, Ha ragione Padre Cavalcoli, blog 'piovono rane', 5 novembre 2016, qui
In Mixtura altri 20 contributi di Alessandro Gilioli qui
Nessun commento:
Posta un commento