Non vorrei rovinare il processo di beatificazione del nuovo fenomeno Meloni, iniziato da tempo anche ad opera di molti media ‘liberali’ che fanno credito alla suddetta di intelligenza politica e accorto moderatismo, ma se abbiamo un inequivocabile (post?)fascista alla seconda carica dello Stato e un integralista reazionario, omofobo e misogino, alla terza carica dello Stato, ciò è tutto dovuto alla futura Presidente del consiglio, orgogliosa alleata della Spagna di Vox e amica di Trump e di Orban.
Lei, infatti, e non altri, è alla guida della coalizione di estrema destra e lei infatti, e non altri, ne sta consentendo, con i primi due fatti avvenuti, in potente e perfetta sinergia tra Senato e Camera, la deriva più cupamente restauratrice.
Quanto sopra peraltro non toglie che se la suddetta ha vinto le recenti elezioni, anche grazie ad una legge elettorale immodificata che consente di avere la maggioranza dei seggi di coalizione a chi è votato dal 28% degli aventi diritto, il merito non è solo della pessima e suicida campagna elettorale di chi doveva contrastarla e si è arreso prima di combattere, ma anche e soprattutto di decenni (decenni!) di politica ‘assente’ o ‘parolaia’ da parte di chi aveva il compito, e non l’ha fatto, di rappresentare certi valori con scelte precise e concrete a difesa di ultimi e penultimi, a evitare che i ‘dimenticati’ si rifugiassero nell’astensione o si lasciassero illudere, ogni volta, dal pifferaio, maschio o femmina, di turno.
*** Massimo Ferrario, Camera & Senato, i responsabili, ‘Facebook’, 14 ottobre 2022 e ‘Mixtura’, 15 ottobre 2022
In Mixtura ark #Spilli di M. Ferrario qui
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