Nulla da dire sulla scelta di cariche istituzionali di destra da parte di una coalizione di destra vincente alle elezioni. Il punto è il paragone con i precedenti della sinistra.
C’è una differenza che non è un dettaglio: tutte le scelte istituzionali della sinistra, per cariche di tale importante peso istituzionale, hanno avuto per comune denominatore la discriminante antifascista. Che è una caratteristica qualificante della nostra Carta costituzionale.
Perciò, fare un parallelo, come avanzato in queste ore dalla destra, politica o mediatica, piccata per gli attacchi che arrivano dall’opposizione, tra Nilde Iotti o Fausto Bertinotti o Laura Boldrini e la coppia La Russa-Fontana è quanto meno insulso.
È infatti un dato oggettivo, non opinabile, che i due neo presidenti delle camere, almeno fino a questo momento, non si sono mai dichiarati antifascisti nella loro storia personale politica. Ma restano, a voler essere generosi, nettamente anti-antifascisti. O al più a-fascisti.
E questo fa una differenza. Che non può essere ignorata.
Senza contare che anche a destra si trovano profili più o meno divisivi. E scegliere, in questo caso, chi si è scelto è una scelta, evidentemente voluta, che conta.
Meravigliarsi delle reazioni da parte delle opposizioni (almeno di quella parte di opposizione che non ha votato in modo decisivo e osceno per La Russa), pare dunque quanto meno stravagante.
*** Massimo Ferrario, Cariche istituzionali, Destra e Sinistra, 'Facebook', 15 ottobre 2022
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