Un discepolo, verso metà mattina, andò a bussare alla porta del Maestro.
- Chi è? -, chiese il Maestro.
- Rinzo.
Il Maestro gli urlò di andarsene.
Rinzo andò via, sorpreso e senza capire.
Ritornò nel pomeriggio e bussò di nuovo alla porta, ma più timidamente.
- Chi è?, - chiese il maestro.
- Rinzo.
Anche stavolta il Maestro gli urlò di andarsene.
Rinzo si avviò verso casa, molto rattristato e sconcertato.
Passò tutta la notte insonne, a soffrire e riflettere. Perché il Maestro non l’aveva ricevuto? E perché era stato così sgarbato?
Il giorno dopo, all’alba, con gli occhi gonfi e il cuore incerto, andò per la terza volta a bussare alla porta del Maestro.
- Chi è?
Rinzo stette zitto per qualche secondo. Stava per andarsene.
Il Maestro, con voce un po’ risentita, richiese:
- Chi è?
- Non lo so… sono confuso... -, rispose con un fil di voce il discepolo.
- Ah, Rinzo, sei tu…! -, disse il Maestro. - Spingi la porta, entra!
*** Massimo Ferrario, Chi è?, 2013, ‘Mixtura’, 7 ottobre 2022. Riscrittura di un famoso testo zen, ripreso da più autori (anche riportato in Jean-Claude Carrière, Il circolo dei cantastorie. Storie, storielle e leggende filosofiche del mondo intero, 1998, Garzanti, Milano, 1998).
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