lunedì 10 ottobre 2022

#FAVOLE & RACCONTI / Il cucciolo di leone (Massimo Ferrario)

Giornata rovente in piena savana africana. 

Un cucciolo di leone si smarrisce: si attarda, mentre il branco prosegue, a osservare un piccolo animale che non aveva mai visto e che si stava arrampicando su un grande albero. Quando si rende conto di essersi distratto, si mette alla ricerca dei suoi simili: la mamma, il papà, i fratelli e gli altri leoni che componevano il gruppo. 

Niente: tutti spariti nel nulla.

Il leoncino vaga disperato per due giorni. Il sole a picco non dà tregua e lui è affamato e assetato. Ha paura di essere stato definitivamente abbandonato e ha esaurito ogni forza.  
Finalmente, scorge in lontananza uno stagno. Si trascina fino a riva, desideroso almeno di dissetarsi. Poi, certo, dovrà dare la caccia a qualche piccolo animale, come ha visto fare dalla mamma che gli aveva sempre procurato del buon cibo. Ma senz’acqua è esausto e non potrà neppure tentare di cacciare.

Si avvicina allo stagno e accostando il muso alla superficie sta per bere. Ma vede un altro leone che lo osserva: non è grande, eppure gli pare abbia uno sguardo minaccioso. 

Il piccolo leone fa un balzo indietro: non ha certo le forze per combattere, meglio allontanarsi dallo stagno e nascondersi. Il leone che ha appena visto è evidentemente il proprietario del territorio.

Dopo un’ora, mentre sta accucciato immobile dietro una pianta, il cucciolo sente però che il bisogno di bere è irresistibile. Se vuole procurarsi da mangiare, prima deve dissetarsi. E decide di rischiare. 
Lentamente, guardandosi in giro con circospezione, si riavvicina alla riva dello stagno. 

Nessun leone nei dintorni.

Almeno fino a quando il cucciolo, come prima, non sta per bagnare il muso nell’acqua. Perché allora, per la seconda volta, il leone ricompare. 
Ma stavolta il cucciolo non ha tempo per avere paura: al leone penserà dopo. Ora ha solo sete: tuffa la testa nell’acqua e beve come mai aveva fatto. 

E’ in quel momento che il leone scompare. 
L’immagine, che gli faceva tanta paura, altro non era che il suo riflesso: ingrandito proprio per la paura.
 
*** Massimo FERRARIO, Il cucciolo di leone, libera riscrittura di un testo di autore anonimo, diffuso in rete e presente in vari siti, per 'Mixtura'


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