Quando i media smetteranno di dare spazio quotidiano ai troppi politicanti campioni di bullismo, si creerà spazio per una politica meno tossica e meno perversamente personalistica.
Non è una condizione sufficiente.
Perché poi questo spazio andrà riempito. Da meno leader egoriferiti e da più leadership collettive.
Ma è una condizione necessaria.
Per far (ri)nascere qualcosa che assomigli a una Politica.
Certo, oggi questa è un’utopia.
Ma la sua realizzazione dipende anche dalla scelta etimologica. ‘Utopia’ infatti può significare ‘nessun luogo’ o ‘buon luogo’.
Sta a noi scegliere. Senza ‘onnipotenza’, ma anche senza ‘impotenza’. Con la giusta ‘potenza’ che, nonostante tutto, ancora abbiamo: e che ci consentirebbe di ‘mandare affanculo (e mai espressione è più volgarmente azzeccata) tutto l’osceno ’politicantume’ che ci asfissia. E che sta uccidendo, irreparabilmente, una ‘demo-crazia’.
Se invece ancora sceglieremo la cianfrusaglia di ceto pseudo-politico che da anni ci ammorba (cariatidi come Berlusconi, o giovani-vecchi che l’hanno applaudito per decenni, o leader inventati e inconsistenti alla Letta e dintorni, per non citare i bulli sempiterni che imperversano), poi non lamentiamoci.
E se vorremo provare il brivido di un definitivo degrado civile e politico, votando la Meloni come nome mai provato in un ruolo di vertice, ma ‘vecchio’ e sperimentato quanto basta per non votarlo, in attesa peraltro della prossima ennesima sicura delusione (se non peggio), facciamolo.
Vorrà dire che questo è il livello di ‘demo-crazia’ che noi, come ‘popolo di cittadini’, ci meritiamo. Perché il destino non è mai cinico e baro. E i cinici e bari, ma più spesso semplicemente imbecilli, siamo noi.
*** Massimo Ferrario, Basta. Oppure ancora, 'facebook,', 8 agosto 2022, qui
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