In un paese molto lontano - che ci è molto vicino - c'erano una volta dei politici che avevano a cuore la disoccupazione.
Infatti approvarono una legge che consentiva di licenziare.
Così la disoccupazione aumentava. E loro potevano continuare a dire che avevano molto a cuore la disoccupazione.
Non capivano molto: né di economia, né di politica. Ma questo non lo ritenevano importante. Perché erano di buon cuore. E questo bastava. A loro.
Infatti avevano a cuore gli imprenditori. Soprattutto di un genere particolare: quelli che si chiamano 'prenditori'.
Del resto, questi politici avevano alcune somiglianze con questi 'imprenditori-prenditori'. Per esempio erano molto disinvolti sul piano etico. E per questo in verità venivano chiamati anche 'politici-prenditori'.
Ma erano accuse ingiuste. Perché è vero che prendevano, ma poi davano. Se no non c’è scambio, precisavano. E poi erano di buon cuore. E la politica, aggiungevano, è appunto questo: è finita l’epoca delle anime belle, dei valori, degli ideali. Bisogna aiutarsi tutti: una mano aiuta l’altra. E basta con questo moralismo.
Ora quel paese molto lontano - che ci è molto vicino - non c’è più.
Perché è fallito economicamente e la società si è sfasciata: tutti se ne sono andati in un altro paese.
Siamo rimasti noi. Che potremmo imparare dalla loro esperienza. Ma, come si dice, non si impara mai dall’esperienza degli altri. Bisogna farla in proprio.
E noi la stiamo facendo. Anche con l’aiuto dei milioni di cittadini che, quando è fallito, hanno abbandonato il loro paese. Perché loro si sono trasferiti da noi. Anzi, diciamo che loro sono diventati noi. Del resto, non hanno fatto molta fatica: infatti, come dicevamo all’inizio, il loro paese era molto vicino al nostro. E la vicinanza non era geografica.
Sì, lo so: qualcuno dice che ci dovremmo preoccupare. Ma chi si preoccupa è il solito pessimista. Che non capisce il futuro. E fa del disfattismo.
*** Massimo FERRARIO, Politici prenditori, rielaborazione di un testo di MasFerrario, Politici (e non solo), rubrica ‘favoline’, in ‘Mixtura’ (‘masferrario.blogspot.com’), 4 giugno 2015
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