Se ti rivolgi a me con versi che vogliono essere poetici
ti prego:
fallo con termini chiari e comprensibili,
e non con frasi che si involvono in arzigogoli criptici
buoni solo a soddisfare il narcisismo
sterile ed elitario
di chi si pretende poeta.
Se i versi che componi
non smuovono emozioni e non agitano sentimenti,
con parole alla portata di tutti,
che nascono da dentro,
ma vibrano e si ispirano
all'umano sentire di ogni umano che sente,
stai insultando tre anime.
L'anima tua:
cui propini una banale masturbazione intellettualistica.
L'anima di chi legge:
che sfregi con l'indifferenza arrogante
di chi si bea del proprio ombelico.
E l'anima della Poesia:
che screditi e uccidi irreparabilmente,
perché le impedisci di donare quel nutrimento
che dà vita alla vita
e la recludi in una miserevole bolla autoriferita
sempre più piccola, isolata, incompresa.
E inutile al vivere
per chi vuol vivere con un'anima che si feconda
di ogni vero e autentico sguardo poietico
capace di cibarla.
*** Massimo Ferrario, Se ti rivolgi a me con versi che vogliono essere poetici, per Mixtura
In Mixtura i contributi di Massimo Ferrario qui
A proposito di cosa intendo per Sguardo Poietico e per Poesia, qui in Mixtura:
* M. Ferrario, Quel certo 'sguardo poietico', 13 dicembre 2014, qui
* M. Ferrario, E quando questo sguardo mi accade, 1 marzo 2015, qui
* M. Ferrario, I poeti e noi, 15 novembre 2015, qui
* M. Ferrario, Una poesia che un po' ci turbi, 17 dicembre 2015, qui
* M. Ferrario, Cosa farei, 2 luglio 2018, qui
Nessun commento:
Posta un commento