E leggi che durare possono
le cose che non hanno vita,
e tu muori,
e questi versi, che altri un giorno
leggeranno, durano più di te,
e tu non duri,
e li hai fatti
e in queste stanze
dove tante ore hai
dormito, altri
ci dormiranno: e così poco
è la vita,
che un verso, un muro, un letto
sono più lunghi di te,
erano prima, e sono dopo
di te.
*** Giancarlo PONTIGGIA, 1952, da Origini. Poesie 1998-2010, Interlinea, 2015, in 'ipoetisonovivi.com', 8 maggio 2015, qui
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