Certe direzioni sono modi
improvvisati di restare in equilibrio,
gesti istintivi comandati da un niente.
Per questo le traiettorie precise
sono cose da aeroplani, da stormi in migrazione
che capiscono il vento. Gli uomini onesti
non dicono io vado: cantano pianissimo
se una strada li porta, se una curva spalanca
un mare abbagliante.
*** Massimo GEZZI, 1976, Direzioni, da L’attimo dopo, Sossella, 2009, in 'ipoetisonovivi.com', 29 aprile 2013, qui
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