Salivo così bene le scale,
possibile che io debba morire?
Le salivo così bene a ogni gradino
che anche il mio più piccolo respiro
si svolgeva mostrandosi sovrano,
e niente andava perso, il dito medio
e il mignolo vibravano nell'intimo.
Perché è nei millimetri che senti
l'immortale disporsi nella regola.
Mai avrei potuto sembrare più perfetta,
le chiavi in mano
col verde laccio di gomma
che le tiene e dondola. Ma adesso
che cazzo vuole da me questo dolore
al petto quasi al centro! Che faccio, muoio?
O resto e mi lamento?
*** Patrizia CAVALLI, 1947, poetessa, Salivo così bene le scale, da Datura, in Maurizio Cucchi, a cura, La grande poesia. Cavalli, Edizioni la Repubblica, 2021
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