“a cup of tea” come gli inglesi,
premendo “tea” tra i denti
come una vibrante scala d’aria,
ma non posso e la mia “taazzaa di tèe”
con le sue ampie vocali si posa
nel suo biancore di porcellana
sul tavolo scuro, come
una ninfea in uno specchio d’acqua
sotto l’infinito stellato.
*** Marilyn CONTARDI, 1936, poetessa argentina, Tazza di tè, da In costante incostanza, 2018, tratto da Otra iglesia es imposible, in 'ilcantodellesirene', 18 ottobre 2019, qui
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