nel bagno della mia stanza
lei si pettinò una notte
prima di andarsene per sempre
Ora mi chiedo se la sua immagine
non sarà rimasta intrappolata nello specchio
come la giovane che si pettina
nel quadro di Renoir
Giorno dopo giorno la cerco
tra gli angoli argentati
ma l’unica cosa che ritrovo
è il riflesso di quel letto vuoto
Di quella notte mi rimangono
due suoi capelli
arrotolati nella mia spazzola
e la triste constatazione del fatto
che gli specchi non hanno memoria
*** Óscar HAHN, 1938, poeta, saggista, critico letterario cileno, La memoria degli specchi, da La memoria degli specchi e altre poesie, Raffaelli Editore, traduzione di Gianni Darconza, in 'la poesia non si mangia', 24 luglio 2019, qui
En este espejo que cuelga
en el baño de mi dormitorio
ella se peinó una noche
y después se fue para siempre
Ahora me pregunto si su imagen
habrá quedado presa en el espejo
como la joven que se peina
en el cuadro de Renoir
Día a día la busco
por los rincones del azogue
pero lo único que encuentro
es el reflejo de la cama vacía
De esa noche sólo me quedan
dos cabellos suyos
enredados en mi cepillo
y la triste certeza
de que los espejos no tienen memoria
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