È la lettera del librarsi e liberarsi, della lucidità davanti al dolore.
È il liquido allontanarsi del linguaggio verso la lingua dei folli
che ci slega.
È la lettera letta lentamente dall’inizio alla fine.
*** Antonella ANEDDA, 1955, da Il catalogo della gioia, Donzelli, 2003.
Segnalata in 'ipoetisonovivi.com', 14 dicembre 2017, qui
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