«Sono infelice, dottore: non ne posso più. Ho bisogno di lei: farò tutto ciò che mi dirà di fare».
Il terapeuta sorrise.
«Vuole cambiare vita?».
«Voglio cambiare me. Ci ho provato, ma non ci sono riuscito. Sono venuto da lei perché mi hanno parlato bene della sua competenza. Le chiedo di cambiare il mio io: i miei atteggiamenti verso il mondo, i miei comportamenti. Tutto ciò che mi riguarda. Voglio essere un altro».
Il terapeuta pregò di attendere. Uscì dallo studio e rientrò dopo mezzo minuto. Aveva in mano un uovo. Lo depose sulla scrivania. Chiese:
«Le farò alcune domande che le appariranno banali. Cos'è questo?».
«Un uovo, ovviamente.»
«Se lo rompessi, cosa ci potrei fare?»
«Beh, potrebbe farsi un uovo all’occhio di bue... Oppure una frittata.»
«Perfetto. E se nell'uovo ci fosse un pulcino, cosa accadrebbe se lo rompessi?»
«Il pulcino morirebbe» disse l'uomo, sempre più infastidito dalla ovvietà delle domande.
«Esattamente».
Il terapeuta lasciò trascorrere qualche secondo.
«Cosa le dice questo esempio?».
L'uomo cercò di superare l’irritazione. Si fece silenzioso per almeno un minuto: rifletteva.
«Dovrebbe essere qualcosa che ha a che fare con il mio cambiamento?»
«Certo. Con il cambiamento suo e di tutti.»
L'uomo attese ancora qualche secondo prima di rispondere.
«Forse...».
«Forse?».
«Forse vuol dire che se l’uovo viene rotto dall’esterno, la morte del pulcino è sicura: la sua vita finisce prima ancora di cominciare. Se invece l'uovo viene rotto da dentro, il pulcino si libera dal guscio e dà inizio alla sua vita.»
«Già, è così. Lei mi sta chiedendo di cambiarle la vita: non gliela posso cambiare io e non gliela può cambiare nessuno. Chi ci provasse, farebbe solo danni. Solo lei, da 'dentro', può rompere il guscio che imprigiona la sua vita attuale e darsi una nuova vita. Per il cambiamento, ognuno di noi è pulcino e nessuno può sostituirsi a noi nel fare quello che il pulcino deve fare se vuole rompere la corazza in cui si sente ingabbiato».
L'uomo rimuginava.
«Quindi lei non può fare nulla per me?».
«Posso fare molto, ma nulla di quello che mi chiede».
«Cioè?».
«Posso aiutarla a rompere il guscio. Ma, anche qui, solo se lei lo vuole e solo se insieme, una volta stabilito un rapporto di fiducia, riusciamo ad avviare un percorso di piccoli passi. Il pulcino resta lei, non io: almeno per ciò che chiamiamo 'psiche' (ma c’è qualcosa che non ricada alla fine nella 'psiche?') i grandi cambiamenti, le trasformazioni più importanti, cominciano sempre da ‘dentro’. E se non è il ‘dentro’ a deciderli, nulla avviene.»
*** MASSIMO FERRARIO, L’uovo e il pulcino, ‘Mixtura’, 7 febbraio 2024. Libera riscrittura di una suggestione nota agli psicologi e ripresa anche da Maxi Costales, psicologo e psicoterapeuta spagnolo, Cambiare dall'interno, blog 'maxicostales.es', 28 luglio 2014.
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