martedì 20 settembre 2022

#SPILLI / Estinzione (Massimo Ferrario)

Ieri, finalmente, è stato il decimo giorno. E da oggi, finalmente, basta. 
Ma uno Stato che per dieci giorni, ossessivamente, ha celebrato, con sfarzo incomparabile, il funerale di una regina (di qualunque regina: per non parlare di “questa” regina, che ha attraversato, con imperturbabile autocontrollo maiestatico, il colonialismo e l’arroganza volgare di un impero razzista) e un popolo che a milioni ha fatto code di 30 ore per inchinarsi davanti alla sua salma, dimenticando tutti i problemi che attanagliano la sopravvivenza del mondo e le morti quotidiane per guerra e per fame di adulti e bambini anonimi cui non viene solitamente dedicata l’attenzione di un secondo, meritano l’estinzione. 

Ieri, finalmente, è stato il decimo giorno. E da oggi, finalmente, basta. 
Ma un sistema mediatico italiano,  e occidentale, che per dieci giorni, ossessivamente, ha riempito tv e stampa di servizi infiniti e futili, privi di un minimo di pensiero storico critico, sulla morte di una regina  (di qualunque regina: per non parlare di “questa” regina, che ha attraversato, con imperturbabile autocontrollo maiestatico, il colonialismo e l’arroganza volgare di un impero razzista a buon diritto anche appartenente al nostro comune passato di occidentali), dimenticando tutti i problemi che attanagliano la sopravvivenza del mondo e le morti quotidiane per guerra e per fame di adulti e bambini anonimi cui non viene solitamente dedicata l’attenzione di un secondo, merita l’estinzione. 

Merita peraltro l’estinzione, almeno metaforica, anche chi, lette le righe di cui sopra, parlasse di demagogia. O, peggio, di assenza di compassione per un essere umano di fronte alla morte. E questo perché, anche nell’incapacità di capire, c’è un limite.  

Comparare infatti gli avvenimenti del mondo nel loro peso infinitamente differente non ha nulla a che vedere con il rispetto dovuto a chi muore. 
Ma è rispetto anche, almeno nei confronti dei miliardi dei senza-potere che abitano il pianeta, valutare la vita di chi amministra potere, per giunta per meriti di sangue. 
È banale ricordare che la morte, di per sé, non rende nessuno, o nessuna, né santo né eroe e che, spesso, santi e eroi, questi sì veri, sono disseminati, in misura che non immaginiamo o dimentichiamo, tra i vivi sconosciuti che, mediaticamente, non contano nulla e pure fanno andare avanti il mondo in silenzio, con infinito sforzo e senza un grammo di sfarzo.

*** Massimo Ferrario, Estinzione, per Mixtura


In Mixtura ark #Spilli di M. Ferrario qui

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