«... Non molto tempo fa ho letto un romanzo americano sull’assoluzione per insufficienza di prove. Quel libro m’ha insegnato un sacco di cose. La prima è che quel tipo di sentenza è importante soprattutto nel codice penale della California, secondo cui il ragionevole dubbio è quando in un processo i giudici non possono provare “un’incrollabile convinzione nella verità dell’accusa”. Incrollabile convinzione, così dice. (...) In quel libro c’è un punto in cui un grande avvocato americano, parlando del caso di O.J. Simpson, spiega il “ragionevole dubbio”. Per farlo, usa l’esempio di un cacciatore che vede qualcosa lontano che gli sembra un cervo. Si muove tra i cespugli, è veloce, sta per scappare. È un momento che l’uomo conosce bene: l’attimo perfetto, dopo sarà tardi. Il tizio prende la mira, ma poi comincia ad avere una strana sensazione in fondo alla pancia. Una specie di disagio. Non sa perché ma esita: qualcosa gli ordina di non premere il grilletto. Mentre è lì che pensa cosa fare, quel qualcosa lontano si muove e il cacciatore si accorge che è una bambina.»
*** Francesco CARINGELLA, 1965, magistrato, scrittore, Oltre ogni ragionevole dubbio, Mondadori, 2019
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