Privare gli uomini del loro volto e della loro individualità è una forma di male non meno grave che togliere loro la dignità o lanciare allarmi sui pericoli che arrivano con gli immigrati o i seguaci di un’altra fede. Per sconfiggere questo male non bastano né il politicamente corretto, né una «tolleranza» ridotta a obbligo burocratico (che spesso si riduce a caricatura della vera tolleranza), e nemmeno il multiculturalismo, che non è altro che la decisione di lasciare l’umanità così com’è, con tutte le sue ingiustizie e umiliazioni che assumono la forma di nuovi sistemi di caste, divari di ricchezza e prestigio, moderne schiavitù, apartheid sociali e gerarchie: tutti fenomeni che si cerca di giustificare richiamandosi a una presunta diversità e «unicità» culturale. È un cinico inganno; oppure un’ingenua illusione – per ben che vada, un palliativo.
*** Leonidas DONSKIS, 1962-2016, filosofo ebreo-lituano, sociologo e politologo, in Zymunt Bauman e Leonida Donskis, Cecità morale, Laterza, 2019
In Mixtura ark #Mosquito qui
Nessun commento:
Posta un commento