C'è chi inneggia, un giorno sì e l'altro pure, alla supremazia dell'Occidente e degli Usa in particolare.
L'uno e gli altri (peraltro gli stessi, visto che i secondi sono la guida del primo) avrebbero regalato al mondo capitalismo, democrazia, scienza, tecnologia, cultura, valori. Tra cui, ad esempio, la 'Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo'. (°)
Si dimentica che chi ha contribuito a scrivere la 'Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo' ha fondato sé stesso sul genocidio di un popolo nativo. E ha perpetuato il suo dominio, con la complicità di altri popoli sempre del campo occidentale (europei, per esempio: con l'appendice non irrilevante di Israele), con violazioni continue di tali diritti: attraverso invasioni di nazioni, colpi di stato, colonialismi, pulizie etniche e stermini vari.
Chi ricorda questi scempi, se è occidentale, non è un nemico dell'Occidente: solo vorrebbe coerenza e rigore nell'affermazione dei valori che l'Occidente dichiara.
Nemico dell'Occidente piuttosto è l'Occidente: che pratica il doppiopesismo, pretende sé stesso sempre buono e innocente e accusa i non occidentali delle stesse colpe che non riconosce a sé stesso.
L'Ombra dell'Occidente (per usare un'espressione che rende omaggio al grande occidentale, oggi non molto frequentato, che è Carl Gustav Jung) è più grande dei territori geografici riconducibili all'Occidente: perciò dovrebbe essere impossibile non vederla, se non si è fisicamente ciechi.
Ma troppi occidentali non la vedono: anche perché non la vogliono vedere. Eppure riconoscerla sarebbe la condizione indispensabile per cominciare a praticare un Occidente diverso: per dimenticare le continue proclamazioni retoriche da 'pensiero positivo' e mettere fine alle auto-assoluzioni, più o meno consolatorie e comunque sempre false, che pretendono di far garrire le bandiere euroatlantiche sempre monde e inamidate: le stelle a strisce mescolate con le stelle della UE.
Urge, per l'Occidente e per gli altri 9/10 del mondo (9/10!), la nascita di un Occidente più umile e meno prepotente. Finalmente consapevole di essere 'parte del mondo' e non 'il' mondo. Capace di capire che deve smettere di impartire la lezione agli altri e che gli altri, se non hanno sempre ragione (perché ovviamente nessuno ha sempre ragione), spesso (più spesso di quanto si creda) hanno qualcosa da insegnare. Per l'ovvio motivo che tutti abbiamo qualcosa da imparare da tutti: se vogliamo imparare.
Le parole di cui sopra potrebbero apparire banali. Ma non sono per nulla scontate. E griderebbero: se avessimo orecchi per ascoltarle.
La gravità di questa nostra sordità può avere effetti inimmaginabili. Perché oggi non si stagliano all'orizzonte le magnifiche e progressive sorti di un mondo umano per destino proiettato verso un nuovo paradiso terrestre: si registrano invece, oggettivamente e non apocalitticamente, segnali evidenti di una possibile caduta in un Abisso.
Potremmo evitare questa caduta con una presa di coscienza costruita sul principio di realtà. Ammettendo che non esiste innocenza e che noi Occidentali siamo ben lontani dall'essere innocenti.
Feriremmo, finalmente, la nostra hybris e il nostro egotismo smisurato e violento: di persone e di paesi.
Ma senza dolore, non c'è vita. Solo parvenza, simulazione. Al più, ‘vita artificiale’. E l'Occidente uccide, e si sta uccidendo, senza neppure saperlo.
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Nota: (°) La Dichiarazione di Indipendenza del 1776, principalmente scritta da Thomas Jefferson, pone l'accento sui diritti individuali e il diritto alla rivoluzione, idee che influenzarono anche la Rivoluzione Francese e la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. La Dichiarazione di Indipendenza degli USA affermava il principio che tutti gli uomini nascono liberi e uguali in dignità e diritti, un concetto fondamentale per lo sviluppo successivo delle dichiarazioni sui diritti umani. Successivamente, la Costituzione degli Stati Uniti del 1787 e la Carta dei Diritti del 1791 rafforzarono e codificarono una serie di diritti fondamentali come la libertà di parola, religione, riunione e petizione, il diritto a un giusto processo, e la proibizione di pene crudeli e inusuali. Questi primi emendamenti rappresentavano un modello che influenzò la concezione dei diritti umani nel mondo occidentale. Inoltre, gli Stati Uniti furono membri importanti nel processo di redazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 delle Nazioni Unite. (da 'Perplexity')
*** Massimo FERRARIO, L'Ombra dell'Occidente, 'Mixtura', 13 marzo 2025
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