venerdì 17 marzo 2023

#MOSQUITO / Come neutralizzare la politica critica (William Davies)

 Al giorno d’oggi, numerosi psicologi positivi consigliano alle persone di provare a cambiare il modo in cui reagiscono e quello che provano, se non riescono a modificare la causa della propria sofferenza. È stato anche il modo in cui la politica critica è stata neutralizzata. Con questo non si vuole affermare che modificare le strutture economiche e sociali sia semplice. È frustrante, imprevedibile e, spesso, profondamente deludente. 

Tuttavia, è difficile negare che ciò diventi praticamente impossibile da fare se le istituzioni e gli stessi individui sono così ossessionati dalla misurazione e dalla manipolazione dei sentimenti e delle scelte individuali. Se ci devono essere soluzioni sociali e politiche ai problemi che causano l’infelicità, allora il primo passo deve essere quello di smettere di considerarli in termini esclusivamente psicologici. 

Eppure le visioni utilitaristiche e comportamentiste di un individuo prevedibile, malleabile e controllabile (finché sia data una sorveglianza sufficiente), non hanno trionfato solo grazie al crollo delle alternative collettiviste. Sono state ripetutamente promosse da élite scientifiche, in nome di precisi scopi politici ed economici, e in questo momento stanno godendo di un’ulteriore e importante raccomandazione politica.

*** WILLIAM DAVIES, 1976, giornalista e saggista inglese, L’industria della felicità. Come la politica e le grandi imprese ci vendono il benessere, 2015, Einaudi, 2016, edizione digitale, estratto, posizione 3.661, traduzione di Chiara Melloni


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